Vedi Napoli e poi muori
No, il titolo non è sbagliato; è proprio Bevi il caffè a Napoli e poi muori. Ripercorriamo il concetto della bellezza di Napoli e poi comprenderemo il nesso con il caffè.
L’espressione Vedi Napoli e poi muori racchiude un concetto che evidenzia l’eccezionale e ineguagliabile bellezza di Napoli, suggerendo che ogni altra esperienza successiva risulterebbe insignificante. Questa frase implica che visitare Napoli sia un’esperienza così straordinaria da rendere tutto il resto secondario.
Durante il suo soggiorno a Napoli nel febbraio del 1787, Johann Wolfgang von Goethe si innamorò delle bellezze naturali, architettoniche e culturali della città. Costretto a tornare in Germania, esclamò Siehe Neapel und stirb, esprimendo il suo profondo attaccamento.
Questo caffè è una ciofeca
Contributo video di Totò, in cui pronuncia la sua famosissima frase: Questo caffè è una ciofeca .
La domanda è: si beve un buon caffè a Napoli?
In foto, caffè estratto da La Pavoni Stradivari 100% arabica.
Se visiti Napoli o qualsiasi luogo della nostra Campania, troverai numerose pizzerie rinomate, pronte a offrirti una Pizza 2.0, conosciuta anche come Pizza Gourmet. Troverai tantissimi ristoranti, alcuni dei quali vantano anche qualche stellina… Nel mondo del caffè si è sviluppata una spirale virtuosa del Caffè 2.0, o Caffè Gourmet?
Che figura di merda internazionale1
Circa dieci anni fa, un’inchiesta del programma Report della RAI (Radiotelevisione italiana), trasmessa il 07/04/2014, ha evidenziato evidenti errori nella preparazione del caffè e dubbi sulla tostatura spinta Espresso nel caffè .
L’inchiesta ha sollevato un polverone riguardo al modo di preparare il caffè a Napoli ma, le cose sono cambiate?
Vi invito a guardare la nuova l’inchiesta del 15/12/2024 di Report della RAI (Radiotelevisione italiana) La Repubblica della ciofeca .
Come si prepara il caffè nei bar del Ticino? L’inchiesta della trasmissione Patti Chiari della RSI (Radiotelevisione Svizzera di lingua Italiana) Un caffè grazie - Patti Chiari .
Ti spiego il caffè napoletano
I torrefattori campani sono rinomati per la loro tradizione nella torrefazione del caffè, che prevede un processo spinto che conduce ad avere un chicco di caffè molto scuro e untuoso.
Il processo di torrefazione consiste nel riscaldare i chicchi di caffè a temperature elevate, in modo da far uscire l’anidride carbonica e altri composti presenti all’interno del chicco. Quando il chicco di caffè entra in contatto con l’aria durante il raffreddamento, avviene una reazione che fa uscire gli oli naturali presenti nel chicco, rendendolo lucido e untuoso sulla superficie.
Tuttavia, questo processo di torrefazione spinto può avere alcuni svantaggi. Più il chicco di caffè è tostato, più la sua superficie diventa lucida e untuosa, ma allo stesso tempo più delicata è la sua conservazione. Gli oli naturali possono irrancidire facilmente, alterando il sapore e l’aroma del caffè. Inoltre, gli stessi oli possono sporcare in modo più incisivo il macinino e le sue componenti, oltre ad alterarsi e ossidare irreversibilmente al contatto prolungato con l’aria.
Una tazza di caffè alla napoletana preparata in modo scorretto può avere un sapore di carbone bruciato e causare seri problemi di digestione.
Rimando la lettura dell’articolo Liaison tra babà napoletano, caffè e… dove spiego come valutare un bar e scappare prima di prendere una tazzina di caffè che ti farà 💩.
Caffè arruscato
L’inventiva napoletana non ha limiti, tra folclore e arroccamento su posizioni discutibili. Nell’intervista di Report il presidente della Kimbo Mario Rubino dice che il caffè napoletano piace proprio perché è Caffè arruscato!
Sarebbe possibile ottenere un caffè più intenso ma, se il barista non sa gestire questo processo, si corre il rischio di ottenere un caffè veramente disgustoso di proporzioni bibliche. È inaccettabile vedere macchine da caffè sporche e macinini con residui ingialliti lasciati dai chicchi di caffè, senza contare l’importanza dello spurgo (purge) dopo ogni estrazione, fondamentale per evitare di trasmettere sapori sgradevoli nelle estrazioni successive.
Ti altero la papilla gustativa
In altre parole, se i consumatori sono abituati a un caffè eccessivamente tostato e non hanno la possibilità di provare diverse tostature, il loro palato si abitua a sapori forti e bruciati. Questo rende difficile per loro apprezzare i sapori e gli aromi più delicati e complessi che si possono trovare in una tazza di caffè tostato e preparato in modo corretto.
Si può affermare che i torrefattori hanno condizionato la papilla gustativa del consumatore.
Come per il vino anche per il caffè
E’ troppo chiedere una varietà di scelta come avviene per il vino?
È davvero imbarazzante pensare che l’Italia, patria delle migliori macchine da caffè al mondo e luogo di nascita del caffè espresso, possa perdere questo prestigioso primato conquistato con tanti sacrifici nel corso degli anni. ↩︎